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[News] Solo gioco d’azzardo illegale in Italia - Versione stampabile

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Solo gioco d’azzardo illegale in Italia - Superman - 17-09-2014 13:46

Il testo – scrive Eugenio Bernardi in un commento che verrà pubblicato integralmente sul prossimo numero di Jamma Magazine – approvato alla Commissione affari sociali estende il suo campo di interesse su disposizioni prettamente tecniche dei giochi, peraltro assegnate a specifica amministrazione (ADM), e prevede “l’accesso agli apparecchi da intrattenimento e ai videogiochi nonché ai giochi online esclusivamente mediante l’utilizzo della tessera sanitaria”.
Una misura che, se adottata, non distingue tra giochi a vincita e giochi di puro divertimento (videogiochi o pesca oggetti per esemplificare), che propone un sistema difficilmente realizzabile peraltro già in fase di studio dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

per una prossima introduzione sulle Newslot, (per le VLT più aggressive nulla anche se inizialmente era previsto), potrebbe incontrare seri ostacoli per l’impossibilità di accesso di alcune categorie di cittadini europei o stranieri, inoltre la tessera sanitaria non è uguale in tutte le regioni.

Sono almeno due anni che tecnici di settore tentano di introdurre un sistema di questo tipo, già adottato con scarso successo – come è noto – nei distributori di sigarette. Non solo, si pensa di poter intervenire definendo una unica forma ammessa per il pagamento delle prestazioni rese dagli apparecchi che è “quella elettronica, mediante carte nominative. Al termine di ogni sessione di gioco gli apparecchi (omississ) devono rilasciare apposita ricevuta, indicante l’ammontare complessivo della somma spesa e di quella vinta, evidenziando la differenza. La ricevuta deve altresì indicare il tempo complessivo di collegamento con l’apparecchio e riportare formule di avvertimento contro i rischi del gioco d’azzardo patologico”.

A parte la difficoltà tecnica dell’implementazione di tale misura e il palese favore agli istituti di credito e forse del sistema VLT o videolottery, è come se si volesse impedire la possibilità al giocatore occasionale di giocarsi qualche spicciolo ogni tanto: il giocatore “deve” divertirsi solo all’interno di strutture specializzate, dove chi accede è consapevole e soprattutto dove “la gente bene” non accederebbe mai – la creazione di ghetti del gaming – (occhio non vede cuore non duole). Ma ancora secondo questo testo “gli esercizi commerciali e i circoli privati che rimuovono dai propri locali gli apparecchi per il gioco lecito installati precedentemente al 31 dicembre 2013, possono usufruire, per i due anni successivi alla rimozione, di un apposito indennizzo economico e quelli che non installano apparecchi per il gioco lecito possono richiedere il rilascio in uso del logo identificativo «no slot»” (identificando tale tipologia di gioco, il male assoluto) – guai a scrivere no gratta&vinci o Noscommesse – all’ora perchè non scrivere NO GIOCHI D’AZZARDO DELLO STATO.

E questo sembra veramente un incentivo alla installazione di apparecchi per il gioco non lecito più che una tutela del giocatore.
Allora ci chiediamo: ma in questa giungla di divieti chi potrà più pensare di installare ancora apparecchi da gioco lecito? Abbiamo già fulgidi esempi di una vasta diffusione dei così detti TOTEM, (promozionali o collegati ai dot-com che i nostri parlamentari così arguti contro certi giochi (le AWP o Newslot dei bar) nemmeno conoscono le potenzialità…
Tanto studio della materia ha, probabilmente, distratto i redattori del testo della Commissione. Se è oneroso giocare legalmente e difficile installare apparecchi per il gioco lecito, largo spazio al mercato illecito. Ma soprattutto tanti divieti verso certe tipologie di giochi, mentre tale pervicacia non la si trova verso la distribuzione di alcolici, visti i dati e i danni assai allarmanti e reali di circa 17 mila morti all’anno, l’alcol vicino a luoghi sensibili (a cosa?) pare non infastidisca, il gioco legale si.