24-01-2018, 12:26
Dopo la legge Regionale del Piemonte anche la Toscana e alcune città dell'Emilia Romagna proibiscono le slot machines nelle vicinanze dei luoghi "sensibili":
Gioco d’azzardo, in Toscana via alla legge che rafforza il contrasto
Firenze 16/01/2018.
Divieto di slot machine a 500 metri dai bancomat e anche dai compro oro. Il consiglio regionale della Toscana rende più difficile l’apertura di nuove sale o l’istallazione di macchinette in un territorio dove i giocatori segnalati sono circa 20mila. Nella seduta del 16 gennaio, l’assemblea approva (con legge) i nuovi divieti dando un contributo reale alla lotta alle dipendenze da gioco d’azzardo.
Piacenza, divieto di sale scommesse a meno di 500 metri dai luoghi “sensibili”
Anche la città di Piacenza ha deciso di intervenire e di limitare la presenza di sale giochi e sale scommesse in città, in particolare nelle vicinanze di luoghi cosiddetti “sensibili”.
E’ diventato operativo, infatti, il divieto di apertura e di esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse – ma anche la nuova installazione di apparecchi da gioco, ndr – entro una distanza di 500 metri da detti luoghi, che possono essere gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, i luoghi di culto, gli impianti sportivi, le strutture residenziali o semiresidenziali in ambito sanitario o sociosanitario, le strutture ricettive per categorie protette, i luoghi di aggregazione giovanile e gli oratori.
In base a quanto previsto dalla Legge Regionale, l’amministrazione comunale di Piacenza ha realizzato una mappatura di tutti i luoghi considerati “sensibili”, in modo tale da poter intervenire e porre rimedio. Toccherà ora agli uffici competenti individuare eventuali sale giochi e sale scommesse presenti a meno di 500 metri dai luoghi “sensibili” e procedere all’adozione del provvedimento di chiusura; per quanto riguarda invece tutti gli esercizi che presentano all’interno apparecchi da gioco, verrà imposto ai titolari il divieto di installazione di nuove apparecchiature e il divieto di rinnovo delle concessioni in scadenza. Non sarà possibile mantenere le slot nemmeno in caso di cessione dell’attività.
Gioco d’azzardo, in Toscana via alla legge che rafforza il contrasto
Firenze 16/01/2018.
Divieto di slot machine a 500 metri dai bancomat e anche dai compro oro. Il consiglio regionale della Toscana rende più difficile l’apertura di nuove sale o l’istallazione di macchinette in un territorio dove i giocatori segnalati sono circa 20mila. Nella seduta del 16 gennaio, l’assemblea approva (con legge) i nuovi divieti dando un contributo reale alla lotta alle dipendenze da gioco d’azzardo.
Piacenza, divieto di sale scommesse a meno di 500 metri dai luoghi “sensibili”
Anche la città di Piacenza ha deciso di intervenire e di limitare la presenza di sale giochi e sale scommesse in città, in particolare nelle vicinanze di luoghi cosiddetti “sensibili”.
E’ diventato operativo, infatti, il divieto di apertura e di esercizio delle sale gioco e delle sale scommesse – ma anche la nuova installazione di apparecchi da gioco, ndr – entro una distanza di 500 metri da detti luoghi, che possono essere gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, i luoghi di culto, gli impianti sportivi, le strutture residenziali o semiresidenziali in ambito sanitario o sociosanitario, le strutture ricettive per categorie protette, i luoghi di aggregazione giovanile e gli oratori.
In base a quanto previsto dalla Legge Regionale, l’amministrazione comunale di Piacenza ha realizzato una mappatura di tutti i luoghi considerati “sensibili”, in modo tale da poter intervenire e porre rimedio. Toccherà ora agli uffici competenti individuare eventuali sale giochi e sale scommesse presenti a meno di 500 metri dai luoghi “sensibili” e procedere all’adozione del provvedimento di chiusura; per quanto riguarda invece tutti gli esercizi che presentano all’interno apparecchi da gioco, verrà imposto ai titolari il divieto di installazione di nuove apparecchiature e il divieto di rinnovo delle concessioni in scadenza. Non sarà possibile mantenere le slot nemmeno in caso di cessione dell’attività.