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Versione completa: Stabilita' 2016 , Parola ai produttori
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Stabilità 2016, parola ai produttori: il parere di alcuni tra i piu' importanti produttori di slot awp su alcune delle regole riguardanti la nuova legge di stabilita'.
Intervista di Marco Cerigioni - PressGiochi.it

<<Ritenete che l’abbassamento della percentuale di vincita al 70% inciderà negativamente sulla raccolta?>>

I nostri interlocutori sono tutti d’accordo: questa decurtazione non sarà causa di disaffezione da parte dei giocatori e pertanto il flusso delle giocate dovrebbe mantenersi sui livelli attuali.
Nello specifico, Baldazzi afferma: “Non credo che la raccolta ne risentirà in negativo, così come non ebbi riscontri positivi quando sperimentai, nel corso del 2015, una scheda al 78%”.
Terrabusi(nazionale elettronica) è addirittura soddisfatto per come stanno andando i nuovi titoli al 70%: “A mio avviso l’abbassamento del payout non inciderà sulla raccolta, in quanto, grazie ai respin e ai bonus, i giocatori continueranno a divertirsi e a vincere come prima. Anzi, posso dirvi di più, le schede che abbiamo omologato al 70% nel nostro noleggio di Romagna Giochi stanno rendendo più delle altre, proprio grazie agli accorgimenti che abbiamo studiato per aumentare l’intrattenimento e al motore di pagamento che bilancia le vincite e le perdite. Non solo, abbiamo previsto anche una fase bonus di abilità vera. Ma questo non significa che, alla fine, vengono premiati solo i migliori, perché, come ho appena detto, ci sono dei meccanismi che premiano tutti. Cosa voglio dire in sostanza? Che la Dea è sì bendata, ma è democratica, tenendo conto di quello che si è giocato. Nei giochi a lotteria tipo le Vlt, invece, non funziona così: il sistema estrae delle combinazioni per tutti i terminali collegati, senza tener conto di dove viene fatta la giocata vincente.
Anche la Cristaltec sta ottenendo analoghi riscontri: “Dai test che abbiamo fatto coi primi titoli al 70% omologati – dichiara Carboni – la raccolta è salita mediamente del 15%. Pero non sappiamo ancora se questo è l’effetto di titoli ben congegnati oppure del fascino della novità. Quindi, un riscontro più attendibile potremo averlo solo nel corso del tempo. Ma il sospetto che possa essere solo un effetto temporaneo nasce dal fatto che, nel nostro caso, la scheda del tutto nuova prevale su quella che è stata riprogrammata”.
Dalla Pria(elsy):“Il giocatore non avverte la differenza, perché il senso del tempo trascorso, a parità di spesa, rimane lo stesso, grazie al fatto che nelle nuove schede è aumentata la frequenza delle vincite e quindi c’è più rigioco.

<<Tenendo presenti le attuali difficoltà economiche dei gestori, quali strategie commerciali avete deciso di attuare per venire loro incontro?>>

Partiamo da Gabi(evg): “L’Elettronica VideoGames ha realizzato 7 titoli al 70% – basati sul nostro hardware, ormai pienamente affidabile dopo tre anni di lavoro – tra cui due del tutto nuovi, Casino Cha ChaCha e Jungle King. Con questo nuovo panorama di offerta potremo anche andare a riprogrammare 11 dei titoli già presenti sul mercato. Poi ce ne sono altri in arrivo. Ci siamo mossi bene e per tempo, facendoci trovare pronti per il primo giorno utile per le omologhe.
Per quanto riguarda le strategie commerciali, dobbiamo innanzitutto far presente che l’80% dei nostri prodotti passa attraverso i distributori ufficiali, quindi è a loro che compete il rapporto col cliente; il restante 20% è costituito da nostri vecchi clienti coi quali abbiamo un ottimo rapporto fiduciario. E’ logico che quando si presentano situazioni come questa, in cui si deve cambiare tutto un parco macchine, bisogna andare sul sicuro, anche per poter affrontare con tranquillità il lavoro futuro.”
Questa la linea della Nazionale Elettronica: “Per venire incontro al mercato – dice Renzo Terrabusi – abbiamo tenuto i costi più bassi possibile, con possibilità di pagamenti agevolati. Però, bisogna sottolineare che in un mese, 40 giorni al massimo, le nostre schede al 70% si ripagano. In linea generale, mi sembra che stia prevalendo il buon senso: tutte le aziende di produzione stiano lavorando bene, senza esagerare coi prezzi.
Ed eccoci a Paolo Dalla Pria:“Stiamo lavorando alacremente e in fiera ci presenteremo con 8 nuove schede, tutte omologate; per scelta, non abbiamo puntato sull’upgrade di titoli preesistenti, anche se di successo, come è il caso della Ulisse, ma su giochi del tutto nuovi.
Strategie commerciali particolari non ne abbiamo; pure noi abbiamo tante spese e non possiamo andare all’avventura.
Ettore Baldazzi “Non abbiamo rinunciato alla nostra politica di offrire al cliente un ampio ventaglio di opportunità. Abbiamo infatti 28 schede omologate, su nostri progetti o di altri produttori, fra cui Bar Sport, King Valley C, Doblone, Vampire, Ettore e Dado è Tratto.
L’unica cosa che posso fare è cercare di procurare al cliente quel che gli serve e di mantenere prezzi onesti, senza calcare la mano. Di più non posso fare per aiutare il sistema, perché, come dicevo prima, vengo da un anno drammatico. Dal punto di vista dei gestori, naturalmente, la modifica del comma 6A rappresenta un bel peso, ma bisogna comunque osservare che durante l’anno mediamente un 30% di apparecchi viene cambiato fisiologicamente, e comunque nei bar piccoli non è necessario procedere alla sostituzione immediata della macchina”.

<<Quale futuro per i gestori?>>

Terrabusi non ha certezze assolute: C’è una volontà precisa nel distruggere il settore? Io credo sempre nella buona fede, quindi, in tal caso, penso che il tutto sia frutto dell’ignoranza. Poi, se dietro c’è qualche potere forte non saprei. Il gestore, se non lo mortificano, non morirà. Ma se spingi la gente al peggio, poi è inevitabile che qualcuno comincerà a comportarsi male”.
Paolo Dalla Pria è forse il più ottimista: “Non credo che ci sia la volontà di far sparire il gestore, anche perché sono convinto che chi è organizzato bene ce la farà. La sua forza è nel presidio del territorio, che nessun concessionario è in grado di svolgere. In prospettiva, i gestori devono aggregarsi e diventare titolari dei nulla osta, sia delle macchine presenti che di quelle future.
Secondo Carboni “resteranno in vita solo i grandi gruppi. Salvare i piccoli è estremamente difficile a queste condizioni. Per quanto noi si possa fare per venirgli incontro, non tutti possono tenere botta a questo cambio radicale”.
Dumitrascu rimanda il discorso all’anno venturo: “Dipende tutto dai decreti sulle Awp remote. Da quello che sento, le caratteristiche di base rimarranno invariate, anche perché sarebbe assurdo ammettere negli esercizi pubblici apparecchi che danno grosse vincite e jackpot. Ma la chiave è: chi gestirà la piattaforma da remoto e di chi saranno i titoli concessori? Inoltre, c’è sempre il timore che quanto è scritto sulla carta, cioè che con le macchine attuali si potrà andare avanti fino al 2019 non sarà poi rispettato; ovvero, che i gestori saranno costretti ad accelerare il ricambio con gli apparecchi di nuova generazione”.

<<Come prevedete che saranno configurate le AWP remote?>>

“E’ una nuova sfida che dovremo affrontare – sostiene Franco Carboni -. Chi ha le idee chiare e il potenziale tecnologico per affrontarla potrà restare in corsa e trovare un’importante fonte di business. Non credo che ricalcheranno lo schema Vlt, perché il loro impatto sarebbe eccessivo, anche tenendo presenti le azioni dell’opinione pubblica nei confronti del settore”.
“Anche per me – sono parole di Baldazzi – le AWP remote non potranno somigliare alle Vlt, in quanto per installarle in un comune esercizio servirebbe troppa tecnologia.”
Terrabusi: “prima di tutto, ritengo improbabile che tutto possa essere pronto per l’inizio dell’anno prossimo. E comunque poi non penso che saremo costretti a rottamare tutto quel che abbiamo. Voglio ancora sperare nel buon senso e cioè che la nuova generazione di apparecchi ci permetta di recuperare gli investimenti fatti ora”.
L’opinione di Gabi Dumitrascu l’abbiamo già recepita con la domanda precedente, perciò possiamo andare a concludere con il Dalla Pria-pensiero. “ Nessuno può sapere, oggi, come saranno strutturate le Awp remote, ma stando a quanto è scritto nella legge non ho motivo di dubitare che le macchine resteranno così come sono, con la differenza che i giochi saranno scaricati da un server, e per me questo è anche un bene, dato che gli aggiornamenti saranno molto più veloci se non istantanei, e a costi irrisori. Se poi dobbiamo ragionare sul fatto che la classica produzione di schede andrà a morire, personalmente non me ne preoccupo più di tanto, avendo già in casa un server in grado di svolgere tali funzioni; poi vedremo come raccordarci coi concessionari. A prescindere da ciò, sono d’accordo anch’io nell’affermare che l’ingresso delle macchine di nuova generazione a partire dall’anno prossimo – ammesso che sia effettivamente realizzabile , e personalmente ho dei seri dubbi – comprometterà ulteriormente la stabilità già precaria del settore. La cosa giusta da fare sarebbe quella di rimandare il tutto alla scadenza delle concessioni attive, vale a dire al 2023”.
Quello della evg da prendere a calci in culo.
Esatto Fabri asd
Evg asd asd asd. .....
Ma chi c...o gli gioca le macchine
gli spingi forse oppure i vecchi a bet 10 asd asd
La nuova chachacha dopo quasi un mese , non gli ho visto erogare ancora uno scarico da 100e...

Non penso nemmeno che abbiano bonus...
Proprio oggi uno sulla robin hood ha inserito 500 e non ha pagato un cazzo,è rimasto senza soldi ed è andato a prelevare altre 100 con la speranza di riprendere qualcosa,non sa che saranno stati altri 100 buttati...lo portava sopra i 50 ed azzerava inesorabilmente...
Seduti nei tavolini c'era già la gente a fargli la posta,ma si può? asd
Dovrebbe andare a casa di quel pdm di evg e gonfiarlo di botte.
ahahha azz fabbri oggi c e l ha con la evg di brutto asd asd
e ha ragione, sono vergognosi...
si certo vecchi a giocarla a bet10 per ore..ma che fallimento.....quanto sembrano lontane le far west, si giravano cicli in poco più di una settimana
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